A lezione di danza araba
- GieRRe
- 27 ott 2016
- Tempo di lettura: 2 min
Danza araba, ci ho messo un po’ a capire che si tratta di danza del ventre. Immediatamente il mio cervello si è bloccato davanti ad un’immagine stereotipata.
Ho incontrato una donna che ha incontrato la danza araba, se ne è innamorata e ora insegna.
Curiosità espressa e invito ad una lezione a ruota.
Sono arrivata a lezione iniziata. Nove donne, nove tessuti colorati, nove donne nello specchio. Stavano imparando una sequenza.
La musica era un insieme di tintinnii, tamburi e campanellini, difficile distinguerli.
Quando partiva la musica ogni donna era trasportata in un passo a tu per tu con se stessa. Ogni donna si guardava negli occhi allo specchio cercando di seguire movimenti che visti da fuori sarebbero difficili da immaginare separatamente. Negli occhi di ognuna di loro si leggeva determinazione e divertimento nella ricerca di una intima parte perduta.
Si guardavano serie e divertite. Guardarsi sbagliare, sorridere e migliorare è un ottimo esercizio.
Punto di riferimento Afrika.
Talloni a terra bisognava avere.
“Giocate e divertitevi!”
“Aspettate la musica e immaginate!”

“Capite il suono della musica, è lui che vi dà il passo”.
Lei lo ripeteva mentre con le mani e a occhi chiusi accompagnava l’oriente nell’aria.
“Nella danza man mano che impari, diventa importante togliere roba” ha ripetuto mentre loro si impegnavano a far ballare anche la stoffa tra le mani, a non farla incastrare sotto punte e talloni a non attorcigliarla intorno al volto.
Quando hanno finito, dopo essersi messe a terra a riprendere fiato ad occhi chiusi, mi hanno detto che il motivo di questo corso è che fa viaggiare, che realizza il sogno di quei paesi lontani. Mille e una notte.
Una donna mi dice: “ho scelto questa danza perché non serve essere magre”. A vederle non ho pensato nulla al riguardo.
Hanno parlato anche di una lotta, della bellezza di aver percepito la magia di musica e danza, il perché proprio di questo corso con Afrika.
“Da dove viene la danza araba?.
“In questa danza si abbracciano tanti tipi di danza del Maghreb, Egitto, Sudan, Libano, Turchia, per ricordarne alcuni. Questa danza, intima e inseparabilmente legata alla musica, si differenzia dalle danze occidentali in cui tutti i movimenti hanno un’origine etnica perfettamente definibile. Questa danza ha alla base una tecnica che porta ad un senso del ritmo e del movimento che emerge non dalla ragione ma dal sentimento.”
Lei le abbracciava chiamandole “Belle donne”. Le ho lasciate all’entrata dello spogliatoio.
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