Binario 6
- GieRRe
- 18 feb 2017
- Tempo di lettura: 2 min

Fagioli borlotti precedentemente stati a bagno per tutte le ore necessarie carbonizzati, li ho lasciati sul fuoco prima di dedicarmi ad andare con la testa altrove.
Una coppia assortita di altezze diverse.
Una coppia traballante al binario 6 della stazione di Firenze SMN.
Uno dei due era così instabile da trovare una sorta d'equilibrio solo stando seduto senza panchina, seduto sul vuoto, incapace di stendere le gambe, in mano un pezzo di schiacciata.
Meticolosi hanno controllato tutti i posacenere dei cestini dell'immondizia lungo il binario 6.
Ricercate numero 1: sigarette, mozziconi, un tiro.
Ricercato numero 2: cibo.
Ruoli.
L'uomo più basso aveva l'arduo e unico compito di mantenersi in piedi in attesa dell'altro impegnato a rovistare.
L'uomo più alto aveva l'arduo compito di fare attenzione che il suo compagno non finisse sulle rotaie del binario numero 5, orientare la ricerca di sigarette e simili, cibo e simili e tenersi in piedi a sua volta.
Ruoli definiti? No, solo per quella mattina.
Dal treno nel quale ero salita e in ero in attesa di partire, vedevo gente fissare la stessa scena. Spettatori anche dal treno in partenza dal binario opposto al mio. Gente che fumava e osservava la scena dal binario stesso e nel loro quadretto ero compresa anche io.
Qualcuno guardava e sorrideva, io a chiedermi cosa mi impedisse di sorridere.
Penso alla notte appena trascorsa e bruciata, penso che le 7:06 per qualcuno rappresenta la fine e non l'inizio di una giornata. Qualcuno è già stanco.
A che ora potranno riposarsi, alla fine del binario avranno trovato abbastanza? Quanti posacenere devono ancora rovistare?
Quanto ci metteranno a quel passo e a quella velocità? Sono a braccetto.
Il treno parte in orario. Sono scomparsi.
Giusto in tempo per ricordarmi dei fagioli, carbonizzati tutti.
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