Ricerca usurante

La fatica di trovare lavoro è un lavoro usurante.

Il lavoro è sinonimo di fatica. In napoletano si dice così, faticà.

Quando suo padre usciva per andare a lavoro, ma ancora di più quando tornava, questo significato lo vedeva fisicamente, incarnato. Suo padre quando tornava, aveva “faticato” tutto il giorno. “Faticato” significava vederlo tornare con l’alluminio tra i capelli ricci e neri. Lui usciva giovane e tornava vecchio, con i capelli grigi di alluminio, poi entrava in bagno e quando usciva era di nuovo giovane. Ogni giorno.

Oggi la fatica si è spostata, per tante persone, nella fase della ricerca di lavoro.

La fatica di accettare il lavoro, la fatica di fare i conti con l’insoddisfazione, la fatica di perseverare, la fatica di non mollare, la fatica di decidere cosa si fa nel frattempo, la fatica di resistere e di aspettare l’opportunità, la fatica di sentirsi dire “meglio questo che niente”, la fatica di trovare la spiegazione al fatto che non ti basta, che non ti rende felice, la fatica di spiegare che tu vuoi fare altro, che non ti vuoi accontentare.

Essere a lavoro che cosa significa? Perché ci mettiamo a lavoro? Perché lavoriamo?

Lavoriamo per mangiare, per pagare l’affitto o il mutuo, per le bollette. E basta?

A cosa si lavora? Una volta che si è costruito, progettato, venduto, ideato, programmato, a cosa si sta lavorando? Qual è il diritto profondo negato a chi non riesce a trovare un lavoro soddisfacente?

Lavorare ad un progetto di vita e di società.

Lavorare alla realizzazione del presente e con obiettivi futuri, anche lontani.

Lavorare al proprio domani, al domani del posto in cui si vive.

Il lavoro usurante di non smettere mai di pensare al lavoro quando si lavora troppo ma anche quando non si lavora affatto.