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Ri-tratto, ri-traggo chi?

  • GieRRe
  • 15 set 2016
  • Tempo di lettura: 1 min

Eppure andrà in bagno, con assoluta certezza e con altrettanta certezza ha un’età anche se non ha senso definirla.

Chissà se gli piace spegnere le candeline sulla torta o, al contrario, quando ha smesso di farlo.

Come tutti è nato e quindi morirà. È umano per definizione, senza voler sminuire nessuno.

Beve più tè che caffè, così mi immagino. È anonimo a dir la verità, senza particolari interessanti. Anzi no. Uno ce l’ha: la voce. Anche se a dir la verità, l’ho sempre sentita solo a microfono. Ha imparato anche lui quella sua stessa voce al microfono.

E poi l’accento, netto, non celabile, come per un napoletano. Quando parla, quella voce gli vibra, e non per paura ma per forza.

Immagino che abbia imparato a stare solo, solo con se stesso intendo.

Lo immagino in solitudine.

Lo immagino in ginocchio di fronte a certe giornate, come tutti.

Ha imparato nuovi viaggi. A incontrare profondamente altra gente, lontana, in tutti i modi in cui la gente può essere lontana.

Come sarebbe vederlo vestito con pantaloni neri e camicia, con il kilt scozzese, con una tuta o con la divisa di una squadra di hockey? La gente si farebbe il segno della croce anche al solo pensiero, sembra di bestemmiare ad immaginarlo diverso. Questa gente ne ha “timore” come di un dio ma sgomita per stringergli la mano ad ogni costo, e dopo avergliela stretta continuerà a strofinarsi il palmo per vedere se qualche miracolo accade, se esce il genio dalla lampada o chissà cosa.

Ma la domanda è “si lava le mani dopo essere andato in bagno?”


Questo lo renderebbe un santo uomo, prima che beato. Entrambe le cose accadranno, forse.


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